Dal 21 febbraio al 13 marzo 2025, la Galleria Russo di Roma ospita la mostra "Ninfa e Musa. Un secolo di femminile nell'arte", un affascinante viaggio attraverso la rappresentazione della donna nell'arte tra la fine dell'Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento. Curata da Daniela Fonti, l'esposizione raccoglie 53 opere di 28 artisti che hanno contribuito a delineare l'immagine della donna tra trasformazioni culturali, crisi storiche e nuove tendenze artistiche.
La figura femminile tra arte e società
La mostra esplora il modo in cui i grandi maestri del Novecento hanno interpretato la figura femminile in un'epoca segnata da profondi cambiamenti. L'arte diventa così uno specchio delle evoluzioni sociali, passando dalla ritrattistica borghese di fine Ottocento alla sperimentazione futurista, fino alla stilizzazione metafisica e alle influenze dell'arte popolare e del cinema.
Uno dei punti di partenza è "Princess de Beaumont" (1884) di John Singer Sargent, ritratto di una donna consapevole del proprio status e del potere che ne deriva, rappresentativo della moda borghese dell'epoca. Antonio Mancini, con "Figura Femminile" (1890-1900), cattura invece un momento di intimità e introspezione, ponendo l'accento sulla psicologia del soggetto.
Amedeo Modigliani è presente con una delle sue iconiche "Cariatidi" (1910-1914), mentre Umberto Boccioni con "Ritratto di bambina" (1911) introduce la forza espressiva che anticipa il Futurismo. Giacomo Balla affronta il tema della follia con "La Pazza" (1904) e rappresenta una nuova immagine della donna moderna con "La Figlia del Sole" (1933), ispirata al mondo della fotografia e del cinema.
Tra Metafisica, Art Nouveau e Classicismo
Il percorso espositivo prosegue con capolavori come "Bagnanti sopra una spiaggia" (1934) di Giorgio de Chirico, dove la figura femminile si colloca tra sogno e realtà metafisica. Gino Severini propone due interpretazioni della danzatrice, una del 1913 e una del 1958, mostrando l'evoluzione della sua ricerca stilistica. Duilio Cambellotti rappresenta invece l'influenza dell'Art Nouveau in Italia, mentre Henri Matisse con "Nu debout" (1908-1909) esplora la purezza e la libertà della forma femminile.
Tra le opere più evocative si trova "Pianto sulla porta chiusa" (1919) di Adolfo Wildt, un disegno dedicato a Margherita Sarfatti, figura centrale del panorama culturale del tempo, protagonista anche di un'opera di Mario Sironi (1916-1917) che ne coglie la complessità psicologica.
Un omaggio al femminile nell'arte
Il tema della donna viene declinato in molteplici forme grazie alle opere di artisti del calibro di André Derain, Achille Funi, Antonio Donghi, Carlo Socrate, Scipione, Carlo Levi, Fausto Pirandello, Felice Casorati e Arturo Martini. La mostra si configura così come un'occasione unica per osservare il modo in cui la rappresentazione femminile si è trasformata nel corso di un secolo, tra idealizzazione, introspezione e ricerca espressiva.
Con "Ninfa e Musa", la Galleria Russo offre una preziosa occasione di riflessione sull'evoluzione del ruolo della donna nell'arte e nella società, attraverso lo sguardo di alcuni tra i più grandi artisti del Novecento.