Un viaggio tra arte, natura e tecnologia per esplorare il potere evocativo dei fiori, dal Rinascimento all’Intelligenza Artificiale. È questo il cuore della mostra Flowers, che apre al pubblico dal 14 febbraio al 14 settembre 2025 al Chiostro del Bramante di Roma. Un’esposizione curata da Franziska Stöhr con Roger Diederen, in collaborazione con Suzanne Landau, che attraversa cinque secoli di storia artistica, tra dipinti, sculture, manoscritti, arazzi, installazioni immersive e opere digitali.
Arte e natura: un dialogo attraverso i secoli
I fiori, simboli di bellezza e fragilità, vengono rappresentati nella loro evoluzione artistica e sociale attraverso oltre 90 opere provenienti da 10 Paesi, grazie alla collaborazione con istituzioni di prestigio come il Louvre, il Musée d'Orsay, il Petit Palais, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi e i Royal Botanic Gardens di Londra.
Tra i protagonisti della mostra figurano:
- Jan Brueghel il Vecchio, con i suoi sontuosi mazzi floreali che celebrano la natura con minuziosa attenzione ai dettagli;
- Girolamo Pini, maestro del dettaglio botanico;
- Edward Burne-Jones e William Morris, esponenti del movimento preraffaellita, noti per le loro delicate rappresentazioni floreali.
L’esposizione si spinge oltre l’arte classica, esplorando la dimensione contemporanea con installazioni che riflettono sulle tematiche ambientali e sociali.
Installazioni immersive e il linguaggio contemporaneo dei fiori
La mostra si apre con Forest Flux di Tamiko Thiel, un’installazione di realtà aumentata che trasforma il Chiostro in un bosco digitale, esplorando l’impatto del cambiamento climatico sulle foreste bavaresi.
Le sculture di Ai Weiwei e Kapwani Kiwanga utilizzano i fiori come metafora di resistenza e rigenerazione, mentre Miguel Chevalier affronta il rapporto tra natura e artificialità con un’installazione immersiva. L’artista Rebecca Louise Law invita il pubblico a camminare attraverso un corridoio floreale, arricchito da un percorso olfattivo che stimola i sensi.
Arte e attualità: i fiori come testimoni della storia
La mostra affronta anche temi sociali e politici. Tra le opere più significative vi è la stampa di Taryn Simon, che riproduce il bouquet floreale presente sul tavolo delle trattative per la firma di un governo di unità palestinese in Arabia Saudita nel 2007.
L’esterno del Chiostro del Bramante diventa parte integrante dell’esposizione grazie a un’installazione site-specific di Austin Young (Fallen Fruit), che trasforma lo spazio in un paradiso floreale.
Un percorso didattico e un messaggio ambientale
Secondo la direttrice artistica del Chiostro, Natalia de Marco, la scelta di dedicare una mostra ai fiori è legata alla loro capacità di comunicare attraverso molteplici linguaggi: estetico, simbolico e sociale. L’esposizione pone infatti un forte accento sulla questione ambientale, ricordando che il 40% degli insetti impollinatori è a rischio estinzione.
Grazie a un percorso didattico innovativo, Flowers invita il pubblico a riflettere su un rapporto più responsabile con l’ambiente, coinvolgendo in particolare le nuove generazioni.